Un pomeriggio tiepido, primaverile, la Divina fa capire che prima arrivo e meglio è, ma deve finire di pranzare, aspetto oltre 30 minuti col cuore in gola, il cuore che batte
Arriva con passo imperioso fasciata in un paio di jeans aderenti, scarpe senza calze, sguardo fiero, ha voluto ci vedessimo di fronte una banca, e ovviamente così è stato, incrocio il suo sguardo non mi sara concesso praticamente mai, pretende capo chino, tiene la mano dritta, devo mettermi in ginocchio e baciarla, in centro ore 14,entriamo al bancomat, prima del prelievo pretende di vedermi ancora in ginocchio, poi prelevo e quando sto per consegnare, non accetta, devo consegnare in ginocchio, mi prostro difronte le gambe meravigliose potenti, se le immaginate stupende, sbagliate, sono di più
Capo chino consegno, fiera prende nelle sue meravigliose mani, mi ordina di alzarmi, aveva voglia di andare al parco.
Le apro sportello, si accomoda imperiosa, mi ordina di tenere lo sguardo basso, e va sulle sue incredibili gambe
Le muove lentamente, fiera e intelligentissima sospira, è la prima volta che ti metti in ginocchio vero?
Rispondo la verità,
Si
Ti abituerò con me è cosi
È una tortura il tratto, continua a muovere le gambe lentamente, facendomi scendere tutti i gradini della dignità, quelle gambe sono l'estasi il potere la demolizione psichica e la Dea lo sa bene
Arriviamo al parco, le apro lo sportello auto scende imperiosa
Si dirige verso una panchina si accomoda, io mi siedo, ma subito mi ordina di non farlo, di stare in ginocchio, testa bassa, al parco davanti a tutti
I suoi piedi le sue gambe a pochi centimetri, è indecisa se farmeli baciare, non posso far niente,restare a terra e obbedire...
Poi si alza imperiosa, sempre al parco, mi ordina di baciargli I piedi, li in pubblico, primo uno, poi muove lentamente l'altra meravigliosa gamba e mi fa baciare l'altro, stavo per svenire dal desiderio, poi ha sete ha voglia di una coca cola, apro portiera andiamo al bar, lei ordina, aspetta in auto, corro come un burattino, i suoi movimenti sono lenti mirati a celebrare la sua avvenenza, consegno la coca, beve quella che le va, il resto sul parcheggio pubblico me la sputa sempre dopo essermi messo in ginocchio
Chiede di essere portata alla sua macchina, il tratto è intenso il mio sguardo sulle sue gambe, mi ordina di togliere la polvere dai suoi jeans, mi regala un emozione immensa, poi continua a muovere le gambe lentamente, sussurrando, devi fare sempre tutto quello che voglio, rispondo si, si è poi si
Arrivati le apro sportello scende dall'auto e devo mettermi ancora in ginocchio, baciare la sua mano e ringraziare, quelle gambe a pochi centimetri, che non ho il permesso di sfiorare
Va via, Imperiosa e fiera, sapendo di avermi distrutto, di avermi ridotto a uomo che supplicherà che possa avvenire ancora, perché quei soldi nelle sue mani erano meravigliosi
E per quelle gambe sa che si deve fare tutto.
** Il coglione poi si è scusato per avermi fatto perdere la pazienza con un paio di omaggi simili. Nessuno deve permettersi di farmi incazzare e passarla liscia.