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"Per me si va nella città Dolente, per me si va nell'Eterno dolore, per me si va fra la Perduta gente.."
..."Dai manda giù tutto" mi ordina quasi con dolcezza ma contrariamente alle unghiette che scendono giù bene per la gola quelle lunghe me la graffiano. Lei mi vede in difficoltà : " Su su, mastica, mastica" , sono faccia a terra sul pavimento e sento che la Padrona scarta qualcosa e comincia a mangiare, sono li che cerco di spiegarle che proprio non ce la faccio quando ...SPLASH...mi sputa sul pavimento una poltiglia granulosa, preso dall' entusiasmo neanche le do il tempo di comandarmelo che già aspiro su con la bocca a mò di elettrodomestico mentre la Dea esplode in una risata.
Mangio e guardo le piastrelle come uno sventurato nel deserto che aspetta dall'alto la pioggia per sopravvivere e ... la pioggia arriva eccome mentre io lecco a terra per non lasciare sporco, un paio di volte Lei sbaglia pure mira e i suoi bocconi sputati mi finiscono in testa ma mi dice di non pulirmi. Continuo a lucidare il pavimento con lingua e bocca mentre mi interroga sul cosa stia mangiando ma non riesco a indovinare neanche con i suoi suggerimenti. Mi aspetto una punizione e anche se non preannunciata arriva puntuale come la morte : mi fa prendere un bicchiere in cui c'è un intruglio/shampoo, è per i capelli ma è all'aglioooo, e si sente molto bene. Dentro ci sono ancora pezzi di aglio e mi tocca tirarli fuori con le mani, ovviamente poi asciugandomi con la mia maglietta che tanto era già conciata male visto che la Padrona aveva un pò di raffreddore e giustamente l'aveva usata per soffiarsi il naso. Finita l'operazione me la butta in faccia e quasi vomito dalla puzza, poi mi fa sdraiare:"Non togliertela dalla faccia e rimani immobile per terra, guai a te. " Ovviamente ubbidisco e sento che se ne va in cortile ad ispezionare la prossima scena del crimine. Passano i minuti e faccio fatica a respirare, ormai trasudo aglio dalla faccia quando finalmente rientra e si fa seguire in cortile.
Al centro c'è un bidone nero, mi intima di prendere un pesante sacco di plastica vicino al muretto e di portare anch'esso in mezzo al cortile, "Adesso aprilo", come immaginavo c'erano dentro le cacche dei suoi cani ma non solo, anche fango vermi e un paio di lumache. "Mettiti nel bidone in piedi e riempiti il secchio con la merda, a mani nude" ... "Si Padrona" è l'unica cosa che riesco a dire. Il letame mi ricopre le caviglie mentre continuo a tirar su quella roba usando le mani come palette. Ormai sono piantato nel vaso tipo albero, nudo e impotente ma finalmente il sacchetto e ora vuoto.
La Dea afferra la canna dell'acqua e la punta verso di me con una risatina sadica e senza pietà mi spara addosso un potente getto di acqua gelata che mi blocca il respiro. Ormai sono la sua pianta di cacca e ci gode ad innaffiarmi. Non soddisfatta si avvicina a me con un sacchetto rovesciato sulla mano tipo quelli per raccogliere cacche di cane ed è proprio quello che fa solo che me la sbatte in faccia spalmandomela sulla bocca ..."Merda, questo e quello che sei e che meriti, Giusto?" Io annuisco senza aprire la bocca altrimenti me la infilerebbe anche in gola senza farsi problemi. "Merda piscio e lumache, questo ti meriti, adesso esci da li e sdraiati a pancia sotto”.
Non me lo faccio dire due volte, quando ha quel tono gasato c'è poco da discutere e mi butto nella fanghiglia del cortile come un verme. Lei afferra un'altro sacco della spazzatura stavolta leggero e si avvicina a me che guardo a terra senza sapere cosa mi aspetta ...Sbrash e RiSbrash mi svuota tutti i rifiuti addosso, vassoietti per la carne, flaconi mezzi pieni, cartacce unte e non finisce di svuotarmelo fino all'ultimo vasetto, mi sembra abbia rovesciato un intero camion di immondizia sul mio corpo. "Ah ...ma allora non c'era solo plastica!" Dice con tono fintoStupito per sbeffeggiarmi. "Bleah" aggiunge schifata e mi rovescia sul braccio come cilegina sulla torta un flacone di balsamo dall'odore pungente ancora mezzo pieno. "Ripulisci tutto questo schifo a mani nude, io torno in casa e mi chiami quando hai finito" ... " Si Padrona".
Questo non era un anniversario qualunque, dal nostro primo incontro alla stazione di Milano erano passati già cinque anni, per la prima volta era stata la Padrona a ricordarsi della ricorrenza e non sapevo se fosse o meno un buon presagio. Notti, giorni, pomeriggi poi diventati mesi e anni al servizio della Dea. Questo pensavo durante il tragitto ma eccomi davanti alla sua porta. “Entra stupido” ...ed io timidamente mi intrufolo nella sua abitazione, Lei è più splendida che mai, mi inginocchio al suo cospetto ...”Oggi niente pulizie, ho voglia di giocare con te” ... comincia a truccarmi e per finire mi fa due guance rosse da pagliaccio visto che le faccio delle battute che la divertono, sono terrorizzato al pensiero che voglia farmi uscire in strada così.
Poi mi improvvisa un vestitino da sissy con una specie di tutù e mi fa sfilare e ruotare davanti a Lei per ammirarmi ridendosela di gusto. “Sai cosa mi diverte ultimamente ? Vedere quanto sono imbranati a strisciare gli schiavi ben legati” e così facendo tira fuori il domopack e mi fa spogliare completamente nudo. “ Togliti tutto non vedi che fa caldo?” La padrona mi ha visto in tutte le salse fare di tutto per Lei ma spogliarmi al suo cospetto mi imbarazza sempre un pò anche se so di essere solo il suo oggetto. Comincia così ad avvolgermi nella pellicola trasparente riducendomi a muovermi come una larva...”Dai continua a girare che ho quasi finito”. A lavoro terminato non riesco neanche a sdraiarmi a terra e Lei se la gode e se la ride da matti. Mi butto dapprima sul divano poi mi rotolo a terra rischiando di spaccarmi la faccia.
Sono già ai suoi piedi ma la Padrona vuole vedermi strisciare allora mi trascina tipo un cadavere, davanti alla porta d’ingresso poi si rimette sulla sua poltrona da ufficio, davanti al compiuter e si gira verso di me “ Dai striscia fino ai miei piedi” esclama sghiggniazzando; io ci provo ma fa molto caldo e il sudore comincia a ricoprirmi la pelle mentre la pellicola fa attrito sul pavimento, procedo tipo di un centimetro al minuto allora Lei ridendo tira fuori i piedi dalle ciabatte e me li mostra, oddio mi sento impazzire mi parte l’ormone e comincio a dimenarmi come un forsennato pur di raggiungere i suoi sacri piedi, finalmente raggiungo il traguardo ma la Dea mi beffa e toglie i piedi dal mio naso, mi ritrascina dietro la porta “ Adesso striscia di schiena” io obbedisco mentre la Padrona continua a ridere, anche stavolta neanche un bacino ai divini piedi. Mi usa come un tappetino impotente e immobilizzato e chiama il suo ragazzo per farmi qualche foto così conciato, con ancora il trucco in faccia. Dopo qualche scatto finalmente mi libera e mi ordina di darle il mio marsupio per perquisirlo, butta per aria documenti chiavi e ciò che non le serve poi arrivata al portafogli al solito me lo svuota sorridendomi sadicamente, avevo appena prelevato.
Soddisfatta dopo avermi fatto riordinare i documenti mi mette i piedi in mano e mi ordina di tenerglieli sollevati mentre Lei si taglia le unghie delle mani. Io in ginocchio con i suoi talloni nei palmi resisto anche se la Padrona ogni tanto cerca di schiacciarli giù...”Dai che come premio potrai mangiare le mie unghiette”. Ecco che ha finito e mi butta il premio sul pavimento, sono la sua pattumiera e tiro su le unghie fino in bocca con ingordigia ...