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"Per me si va nella città Dolente, per me si va nell'Eterno dolore, per me si va fra la Perduta gente.."

mercoledì 29 dicembre 2021

Mungitura di maggio

Non mi sono mai divertita tanto...
Una mano sul suo inutile cazzetto, e l'altra su verse... Tolti persino i centesimi.
Dopo la maxi mungitura gli ho detto di levarsi dai piedi e tornare dalla famiglia. Scrupoli in merito? Nah.

Il tutto nel giro di pochi minuti.
Fucked and abandoned.
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Perché è giusto così. 

Nano da giardino

Mi ero da poco trasferito in provincia di Brescia per motivi di lavoro. Una delle primissime cose che feci fu quella di contattare 
Imperatrix Rossanna. Era il mio sogno, si perche seguivo già da tempo i suoi interventi sui forum a sfondo femdom, amai da subito la sua 
presentazione, nella quale si descriveva viziata e di indole sadica e poi c'erano le sue foto allegate: alta, imperiale, giunonica, la Dea 
dei sogni di un piccolo schiavo basso ed esile come me. Più la leggevo e più rosicavo a causa della grande distanza che ci separava. Poi 
arrivò la grande occasione e non potevo crederci, mi ritrovai a circa 40 km da Lei. Fu cosi che presi in mano in cellulare e fissammo 
l'incontro. Era l'estate del 2015, nei giorni precedenti con uno scambio di messaggi mi descrissi, in maniera tale che potesse farsi un 
quadro generale di me e metterci d'accordo sulle pratiche da effettuare. Arrivò il gran giorno, ero tesissimo e al contempo smanioso di 
incontrarla. Impostai il navigatore in direzione Ostiano, avevo il batticuore, ad ogni km controllavo quanto mancasse ancor prima di 
raggiungerla, partii molto prima per paura di poter arrivare in ritardo all'appuntamento. Entrai nel paese con largo anticipo, la sessione 
era alle ore 14.00 (orario che poi abbiamo sempre mantenuto anche nelle successive volte), parcheggiai vicino la chiesa a due passi dalla 
casa di Imperatrix, feci un giretto ma il tempo scorreva lento. Quando scoccò l'ora prestabilita mi ritrovai davanti la sua porta di legno, 
da cui partivano in sottofondo le note della musica reggeton, preferita dalla Dea. Bussai (come da accordi), ruotai il pomello e fui 
dentro. Mi ritrovai nel corridoio-saletta di questa piccola casa, notai la bandiera della Romania a denotare le sue chiare origini, cosa 
che adoro follemente (essere lo schiavo di una Dea Rumena) e c'era Lei, in piedi alta, svettante sui tacchi, bellissima. il tempo si era 
fermato, il mio desiderio si stava realizzando, potevo vedere dal vivo la Miss che tanto avevo sognato. Aveva un vestitino nero poco sopra 
il ginocchio e con scollatura che faceva intravedre il suo generoso seno che madre naturale le ha donato, indossava un paio di collant 
color carne velatissimi come accordi. Ero inebetito, non sapevo cosa fare, se salutarla, inginocchiarmi o altro. Rimasi quindi fermo, lei 
mi disse: "vieni pure"ma con un tono deciso. Mi avvicinai e potetti ammirare  da vicino la sua magnifica bellezza. Mi innamorai 
all'istante. Si notava decisamente la differenza abissale tra me nano da giardino, piccolo insignificante essere e Lei portentosa, 
felliniana. Mi ordinò di spogliarmi completamente nudo come un verme, presi l'omaggio e lo misi in bocca, in ginocchio, a 4 zampe mi 
avvicinai a Lei che nel frattempo si era seduta vicino alla scrivania del computer. Le ero davanti come un cane, con il regalo in bocca, mi 
fece attendere cosi per un po. Ero gia in erezione, senza aver ancora minimamente sfiorato un cm della Dea. Mi avvicinò il palmo della mano 
e porsi il dovuto. Quell'azione avrebbe aperto ogni volta l'inizio delle nostre sessioni, sempre! Mi squadrò dall'alto verso il basso con 
fare divertito e incuriosito, io invece ero giu, mi facevo sempre piu piccolo, intimorito da quel suo sguardo pressante su di me. Accavallò 
la gamba, ammirai le sue cosce tornite da quelle calze, mi faceva impazzire, attesi il suo ordine. "Toglimi la scarpa" disse, cosi feci ma 
non mi azzardai a fare altro per paura di sbagliare, "annusala", ci infilai il naso e ci repirai dentro, apprezzai l'odore del cuoio misto 
a piedi, ma io aspettavo proprio quelli, me li fece bramare ancora un po e poi arrivò il momento, mi piantò il suo piede sotto il naso. La 
prima cosa che notai fu l'umidità del sudore che si era impregnata sulla calze, Diedi una sniffata potente, potetti godere di quell'odore 
fortissimo. Avevo chiesto alla Dea che i piedi puzzassero molto, Lei mi avvisò se fossi sicuro di questo e la rassicurai. Non aveva deluso 
le aspettative, in ambito di odori forti Imperatrix è una garanzia. "Non ti sento respirare, forza, voglio sentire il rumore", aprivo i 
polmoni a piu non posso, inspiravo ed espiravo lungamente, per far mio l'odore e toglierlo dai suoi piedi. Quando finii il primo, passai al 
secondo piede. Avevo il fiatone per aver respirato cosi tanto nelle sue estremità, poteva bastare, per ora. Imperatrix era sempre li, 
davanti a me, mi ordinò di avvicinarmi ancora di piu, ero a pochi centimenti da lei, mi prese per i capezzoli ed iniziò il gioco. 
All'inizio erano carezze, carezze di preparazione, poi iniziò a pizzicarli e poi con le unghie a stringere, stringere, stringere sempre piu 
forte. Aveva le unghie non proprio lunghe, ma sicuramente affilate e il dolore iniziò a sentirsi. Avevo dato carta bianca per questa 
tortura, senza l'uso della safe-word e forse iniziai a pentirmene. All'inizio mugolavo, poi i lamenti erano piu insistenti. "Ti fa male 
vero?" disse con la vocina da falsa dispiaciuta e provocatoria, associata alla faccina triste, "Si Dea, fa tanto male" le risposi con la 
faccia da coglione bastonato e lei "Non me ne frega un cazzo!!!" con un tono deciso e severo, "io continuo quanto mi pare"...il dolore era 
fortissimo, i lamenti continuavano e alla mia faccia da sofferente coglionazzo la miss replicava i suoi sguardi severi e crudeli, 
spalancava gli occhi e digrignava i denti per imprimere ancora piu forza nella tortura. "basta la prego" la implorai e lei "cosa??? non 
decidi tu quando fermarmi" e mi pianto uno schiaffone in piena faccia, non sapevo che di li a poco avrei preso una scarica di ceffoni. Con 
i capezzoli che ancora mi bruciavano si passò al trattamento del viso, schiaffi a mano aperta, prima il destro poi il sinistro, poi 
entrmabe insieme sulla mia faccia come a battere 10. Tra uno schiaffo e l'altro potevo vedere il volto soddisfatto della Dea, si stava 
proprio divertendo nel massacrarmi. Era una furia, un treno in piena, mentre se la rideva di gusto, all'ennesivo schiaffo crollai a terra, 
mi riprese per i capelli e mi tirò su, altra dose, avevo la faccia viola. "Guarda che mani rosse mi hai fatto venire, soffia". Soffiai 
sulle mani per darle un po di refrigerio,poi me le mise entrambe sul volto, me lo coprivano completamente "guarda quanto sei piccolo, le 
mie mani comprono interamente la tua faccia". "Alzati" mi ordinò, a fatica mi misi su, si alzò anche Lei. Dopo tutto questo la mia erezione 
era sempre piu forte e gocciolavo, la Dea se ne accorse "Non osare venire, non hai il permesso in questa casa". "No miss, non lo farò 
glielo giuro". In piedi mi sovrastava, a distanza cosi ravvicinata mi sentivo sempre piu microbo, mi guardava dall'alto in basso, le 
arrivavo al seno. "Guarda quanto sei nano, sei proprio un nano da giardino" e rideva e per ridicolizzarmi appoggiò il suo gomito sulla mia 
testa a rimarcare la mia bassa statura rispetto alla stupenda amazzone quale era. "Sono stanca" e stese le sue braccia sulle mie spalle, 
"Reggimi nano", era quasi a peso morto e dovevo concentrarmi per non farla cadere, era un onore poterle fare da mobilio umano. Da quella 
posizione potetti osservare il suo splendido seno, che era imperlato da goccioline di sudore, a causa della foga della Dea e del caldo di 
luglio. Il mio desiderio era quello di poter lavare via quel sudore, ma sapevo che quello era solo un sogno proibito che non si sarebbe mai 
realizzato. lo sapevo io come lo sapeva Lei che si divertiva cosi tanto a provocarmi e farmi soffrire con le sue curve, una sorta di tease 
and denial mentale. Mi fece stendere a terra e si sedette sulla mia pancia. "Peso?"..."no Dea" risposi con immane sofferenza nel reggerla e 
Lei "ah ecco, sei tu che sei una mezza sega". Cambiò posizione, e le facevo contemporaneamente da sedia e poggiapiedi umano. Soffrivo si, 
ma ero cosi felice di reggere il suo corpo, di essere sotto il suo corpo. Poi si sedette sul divano e da li, a 4 zampe le feci da 
poggiapiedi mentre si rilassava, come giusto che fosse, rimasi così per un po e le ginocchia cominiciarono a cedermi, erano diventate rosse 
e bruciavano. Mi fece rialzare, bramavo di poterle annusare le ascelle, ma era un onore che non potevo godere dalla fonte, per cui si 
asciugò il sudore che aveva sotto le ascelle con la mano e me la mise sotto il naso. "Annusa, vedi come sono buone", puoi annusarle solo 
cosi".
Mi prese per un orecchio, mi trascinò per tutta la stanza, avanti e indietro, prima il destro, poi il sinistro, lei davanti, io dietro a 
seguirla, con le orecchie che si facevano sempre piu rosse e sempre piu calde, come un somaro, poi me le prese entrambe contemporaneamente 
e tirava sempre piu forte, sbatacchiandomi da una parte all'altra, ero un burattino nelle sue mani, io soffrivo e lei rideva di gusto. Come 
era bello far ridere la Dea, la cosa fondamentale per me era che si divertisse. La sessione volgeva ormai al tramonto, mentre ero in 
ginocchio ad adorarle i piedi mi disse: "rivestiti nano". Quella sua affermazione detta cosi dal nulla, mi fece capire quanto fosse potente 
e quanto io fossi insignificante davanti a lei. A malincuore in piena erezione, con un senso di frustrazione enorme in me, mi rivestii. Il 
senso di frustrazione, nato dalla freddezza disarmante con cui la Dea mi aveva liquidato, mi faceva sentire una vera e propria pezza da 
piedi, un oggetto usato e buttavo via quando ormai non serve piu, usato solo ed esclusivamente per far divertire la Dea. Tutto ciò  non 
faceva altro che aumentare il mio desiderio di servilismo per Imperatrix. Ringraziai la Dea per il trattamento che mi aveva riservato e le 
dissi che non vedevo l'ora di poterla rivedere ancora. Il mio cervello era suo. Nel tragitto di ritorno continuavo a pensare a Lei, alla 
sua bellezza e ai momenti vissuti insieme, facendo il conto alla rovescia dei giorni che mi separavano dall'essere ancora una volta 
prostrato davanti a Lei.

Seviziando Max C.

L’Imperatrice desiderosa di mangiare Sushi mi contattó telefonicamente e mi disse di tenermi libero per il giorno dopo perchè la voglia di cibo giapponese era tanta ed io dovevo assecondare le Sue voglie. Wow, pranzerò al tavolo con la Dea, pensai io, sono proprio fortunato e mi liberai dai miei impegni per assecondare un suo ordine. C’era però un problema che mi assillava, io non mangio pesce figuriamoci se mangio pesce crudo. Fra me e me pensai che avrei eventualmente scelto cibo cinese, di solito in questi ristoranti orientali cucinano sia cibo giapponese che cinese. Questo è vero ma non avevo fatto ancora i conti con Imperatrix Animas. L’appuntamento era previsto alle 11,30 davanti alla casa della Dea. Arrivai in anticipo ed aspettai l’ora esatta per confermare il mio arrivo alla Domina. Uscì di casa, era uno schianto, bella più che mai con i suoi occhioni che ogni volta che li guardo me ne innamoro. Con passo deciso si avvicinava a me che ero sceso dall’auto per aprirle la portiera. Mentre era a pochi metri da me mi fece inginocchiare e mi fece baciare le sue scarpe. Solo dopo aver baciato entrambi i piedi mi diede il permesso di rialzarmi e di salire in auto. Direzione Cremona, al ristorante scelto dalla Dea. Il viaggio in auto duró circa una mezz’ora e durante il tragitto la Divina Imperatrice mi aveva assolutamente vietato di guardarla, non dovevo togliere lo sguardo dalla strada. La cosa non era semplice perché era impossibile non ammirarla in tutta la sua bellezza ed eleganza. Purtroppo sono caduto in tentazione e i miei occhi hanno incrociato il suo sguardo. Non l’avessi mai fatto. La Domina indispettita della mia mancanza mi prese la mano e mi morsicò tra il pollice e l’indice. Un dolore attroce, mi scesero le lacrime dagli occhi dal male che stavo provando. La Dea non mollava la presa e il morso duró una decina di secondi, ma  per me quei secondi sembravano un eternità. Avevo l’impressione che i suoi denti fossero entrati nella mia pelle. Per fortuna no ma l’impronta del morso era ben visibile. 
Arrivammo al ristorante, la cameriera che ci accolse ci fece accomodare nel salone inferiore della struttura. Una lunga scala tipo fiabesca ci condusse nella sala e prendemmo posto in un tavolino abbastanza appartato in fondo alla sala. Il ristorante era lussuoso e arredato di buon gusto. Il posticino che ci avevano riservato era molto intimo, mi piaceva molto e feci i complimenti alla Dea per la scelta del ristorante. Sfogliammo il menù che avevamo sul tavolo e feci presente alla Domina che non gradivo il pesce crudo pertanto avrei optato per involtini primavera e gnocchi di riso con verdure. La Dea è stata categorica, “se non mangi sushi, allora non mangerai affatto”. Non tollerando per niente il pesce, decisi di ascoltare il consiglio della Domina e quindi il mio piatto rimase pulito nonostante il mio stomaco brontolava dalla debolezza. La Dea si gustava il suo sushi ed io la guardavo con l’acquolina alla bocca. Ad un certo punto la Divina attirò l’attenzione dei commensali facendo cadere ripetutamente le posate che erano sul tavolo. Quando ha capito di avere l’attenzione di alcune persone, buttó a terra un’alga che aveva nel suo piatto e con voce alta e ferma mi disse:” raccogli e mangia questa è verdura non pesce” nell’imbarazzo più totale e con occhi che mi guardavano raccolsi quell’alga e la misi in bocca. Ero sprofondato dalla vergogna ma non potevo contraddire la Dea, il suo morso mi era rimasto impresso e non ne volevo un’altro. Il pranzo volge al termine e mi accingo a pagare il conto. La Dea mi impone di lasciare la mancia perché il cibo era buono. Prima di ripartire ci fermammo nel piazzale del ristorante a parlare del più e del meno e scopro che la Dea è appassionata di Moto. Salimmo in auto e mi dirigo verso l’abitazione della Dea, ma ad un certo punto l’Imperatrice mi fece cambiare direzione e mi disse che prima di tornare a casa avrebbe dovuto acquistare qualcosa al supermercato perché alla sera avrebbe avuto ospiti a casa sua. Mi disse di non prendere il carrello perché avrei tenuto in mano tutto io. La Dea cominció a riempirmi di prodotti e sinceramente facevo fatica a tenere tutto tra le mie braccia. La Dea con il sorriso sulle labbra si avvicinò e mi sussurrò in un orecchio: “se fai cadere qualcosa, ti ammazzo. Hai capito?” La sua voce sussurrata mi provocó un brivido lunga la schiena. Ero sicuro che non mi sarebbe caduto nulla per terra, tenevo tutto per bene stretto tra le mie braccia. Questa mia convinzione però duró poco, perché subito dopo avermi sussurrato quella minaccia, incomincio a strizzarmi i capezzoli e tirarmi pizzicotti. Purtroppo nonostante tutti gli sforzi che feci per non mollare la presa, dopo l’ennesimo pizzicotto le mie forze cedettero. Chiesi infinitamente scusa ma dallo sguardo dalla Dea capii che le mie implorazioni non sarebbero servite a nulla. Raccolsi tutto e su ordine della Miss ci dirigemmo alla cassa. Pagai la spesa e portai le borse in auto a testa bassa. Aprii la portiera alla Dea la feci salire e partimmo per ritornare a casa. Pensavo di averla scampata quando dopo qualche metro mi disse: “fermati qui”. Il suo viso si fece serio, il sorriso era sparito e da lì capii che qualcosa stesse succedendo. Mi fece scendere dall’auto e cominció a tirarmi pizzicotti, poi strizzate di capezzoli. Le sue mani si fecero più pesanti, incominciarono arrivare sberle da tutte le parti, per poi passare a ginocchiate nelle palle. Ne ho prese veramente tante, mi aveva veramente distrutto. Messo contro il muro mi prese in mano le palle e cominció a stringere sempre più forte e mi disse “ te le sei meritate, cretino”. Dopo aver ringraziato la Dea per la punizione, salimmo in auto e partimmo verso la casa della Dea. L’Imperatrice mi diede una bella lezione e mi fece capire che con Lei non si può sgarrare. Dopo aver salutato e baciato i piedi della Divina, mi dirigo verso casa pensando ai miei errori e a quante botte ho preso. 
Arrivato a casa mi spoglio per andare in doccia e noto sul mio corpo diversi lividi ed ematomi causati dai pizzicotti. Un grosso problema perché avrei dovuto nascondere a mia moglie tutti quei segni. In casa ero solito girare in mutande e a dorso nudo perché sono molto caloroso e mi piace sentirmi libero. Un vero problema che pensai di risolvere per non farmi scoprire da mia moglie, mettendomi in tuta da ginnastica. Per me era insopportabile rimanere vestito ma dovevo farlo. Naturalmente questo mio comportamento insospettì la mia mogliettina. La situazione mi stava sfuggendo di mano, temevo di essere scoperto da un momento all’altro. La mia sensazione si trasformò in realtà quando uscendo dalla doccia incrociai mia moglie che stava entrando in bagno. Volle sapere che cosa erano tutti quei lividi e mi fece un turpiloquio peggio della FBI. Ho balbettato un po’ prima di inventarmi che avevo avuto un litigio sul lavoro con un cliente che mi doveva dei soldi. La mogliettina andó su tutte le furie perché le avevo nascosto il fatto ma alla fine ci ha creduto o ha fatto finta di crederci perché infondo io sono un buono di natura e non ho mai fatto a pugni con nessuno. Confesso però che dopo le varie paure passate, prima con la Dea e poi con la mogliettina, la situazione mi ha eccitato molto ed ho pensato fra me e me; non tutto il male vien per nuocere.

Non sono un moneyslave, ma...

Non sono un moneyslave, ma mi piace ringraziare chi , in un modo o nell'altro , mi offra un qualcosa, che sia un ottimo intrattenimento , o come in questo caso , Rossanna che mi regala sempre piacevoli momenti di sollazzo solitario, ad alcune sue foto...

Non sono un moneyslave, ma trovo più che corretto, giusto e rispettoso ( oltre che etico) offrire un aperitivo a distanza, ogni tanto , così, a sorpresa, come magari a sorpresa ti spunta la sua foto con quel seno magnifico mezzo scoperto, su quel metro e ottanta di donna...
Non sono un moneyslave, ma mi piace ogni tanto fare piccola sorpresina a qualche amica, quella stessa voglia di magari offrire una birra a qualche persona che ti piace o interessa...
Non sono un moneyslave, ma non ci vedo nulla di male nel pagare per un servizio, come magari avere delle foto, io non l'ho mai chiesto, eppure ho pagato ugualmente perché ne ho usufruito indirettamente, e fatto delle ricchissime seghe..., Perché dai, come fa a non venirti l'ormone assassino dopo alcune sue foto ? ...


Come fottere un 18enne...insieme a mia sorella

Oggi vi racconto la storia di E.

Drenato fino all'ultimo centesimo anche lui.
Conosco E. da forse un paio di settimane, tolta la settimana di assenza 'ingiustificata' in cui è sparito senza più dar segni di vita... L'importante è che oggi sia tornato nuovamente sotto le mie grinfie e quelle di mia sorella. Quanto ci siamo divertite a togliergli tutto.

Aveva iniziato con qualche timido omaggio su verse. 
Poi mi venne l'idea di passarlo a mia sorella, ogni omaggio che faceva a lei, doveva farlo anche a me, aumentato di 10. 

Mia sorella non ne aveva abbastanza, quindi gli ha ordinato di pagarle lo shopping. Ogni cosa che prendeva, mandava la foto, e lui pagava... Arrivando così ad una bella cifra: 600.
E. mi chiese se volessi sfruttarlo per dello shopping o se doveva semplicemente mandare il totale+100 su verse...
Beh che bravo schiavetto.

Ma non è finita lì, presa dall'eccitazione decisi di farmi rimborsare il carrello di amazon. Per poterlo fare doveva indovinare più o meno la cifra esatta del totale.

Gli ho tolto tutto, ma proprio tutto, fino a farlo rimanere a zero, così come piace a me. 
Adoro essere riempita di regali 💸💎💸

Rimani sintonizzato, presto nuovi racconti succulenti su sfruttamenti goduriosi. La mia sete di omaggi non ha fine, ne voglio sempre di più.
Qualche commento sotto il post, nel forum findom che amministro.

giovedì 13 maggio 2021

Il giovane schiavetto si racconta

Per un giovane ragazzo non è semplice accettare la natura da sottomesso e feticista, soprattutto a 16 anni. Non è semplice accettare il fatto che la tua unica attrazione è quella verso i piedi e le ascelle, quando intorno a te gli altri ragazzi parlano di tutte altre cose (non entro nei dettagli). Dopo mesi di titubanze e continui ripensamenti ricordo che iniziai a parlare di questo mio lato ad una mia cara amica. Iniziò così, 8 anni fa, la mia nuova vita da slave, che mi ha portato ad avere diverse esperienze, nuove conoscenze, ma anche, come racconto in questa occasione, alcuni problemi. 
Ricordo che inizialmente iniziai a girare per il web, osservavo, mi informavo, ma senza mai riuscire a fare quel passo in più, per contattare una delle Mistress “professioniste”, preso dall’irrisolvibile dubbio sull’essere o meno pronto per iniziare un rapporto serio. Ricordo che uno dei primi blog che conobbi, fu proprio quello della Divina Imperatrix Animas. Nel corso del tempo, il rapporto, soprattutto fetish, con la mia amica andò avanti, subentrarono altre possibilità molto interessanti, ma dentro di me il pensiero fisso, che mi tormentava, era quello di compiere il grande passo con la Signora Rossi. Ogni giorno consultavo il suo blog, in maniera compulsiva, arrivando ad imparare a memoria la sua composizione e i relativi contenuti. 
Il coraggio di contattarla arrivò in una fredda serata nell’inverno del 2018, dopo una grande delusione relativa alla mia carriera universitaria. Mi feci coraggio e la contattai, confessandole tutta la mia devozione silenziosa compiuta nel corso degli anni. Da subito rimasi stupito dalla sua semplicità, dal mettermi a mio agio e allo stesso tempo peró, iniziare fin da subito quell’opera di perforazione del cervello, entrandoci, ingabbiandolo e privarlo di ogni via di fuga. La mia emozione era palpabile, ricordo che alla richiesta di inviarle un audio, così da farle sentire la mia voce, ebbi grandi difficoltà, ero impacciato, le parole tremolanti uscivano lentamente. Il rapporto diventò molto bello e coinvolgente già dai primi giorni. Iniziarono i primi omaggi da parte mia, le prime regole molto rigide e inflessibili, le prime umiliazioni, ma anche i tanti bellissimi momenti di confronto, parlando di temi importanti, non soltanto del mondo fetish e bdsm. Tutto andava bene, finalmente la mia vita aveva un senso e per la prima volta mi sentivo felice. La devozione, il rispetto, l’educazione crescevano giorno dopo giorno, grazie alle superbe capacità della Divina Imperatrix Animas. All’improvviso crolló tutto. In un maledetto giorno d’estate, mia madre scoprì questo mio rapporto, ritrovando dei fogli, nella mia camera, con cui la mia Regina era solita umiliarmi e poi, approfondendo, scoprì anche gli omaggi fatti dal sottoscritto. Quei colloqui furono un incubo, ricordo ancora il mio volto rosso, la mia vergogna, soprattutto ricordo le urla di mia madre che sottolineavano il fatto che avevo speso i soldi che avevo a mia disposizione e che avrei dovuto utilizzare per fare altro, come ad esempio pagarmi gli studi. Non essendo indipendente, questo avvenimento mi causò problemi, molti problemi. Raccontai prontamente l’accaduto alla Regina, il mio cuore era spezzato, la mia vita non aveva più un senso. Giustamente fui costretto a chiudere ogni rapporto con la Padrona, non obbiettando su questa scelta, che però dentro di me causò un dolore immenso. I giorni successivi dopo l’accaduto non furono facili, poi riuscii ad elaborare il lutto e cercai di riprendere la mia vita, allontanandomi da questo mondo. Dopo un mese mi ritrovai a venerare la Divina Imperatrix nel suo blog, tornando a farlo in maniera silenziosa, senza possibilità di contattarla visto che non avrei potuto esaudire le sue richieste. Ogni giorno il tormento aumentava di più. Durante il primo lockdown dello scorso anno provai a contattarla, ma niente. Pensavo davvero che fosse finita. Ad un anno esatto da quel lockdown, mi rifaccio di coraggio, apro instagram e la contatto.Questa volta ottengo una risposta, dopo pochi minuti mi ritrovo inginocchiato a venerarla e ad omaggiarla, sento la mia vita rinascere, all’improvviso, torno ad essere felice. Lei sempre dominante, inflessibile, sadica, simpatica, di una bellezza incredibile. Oggi sono qui, a scrivere con grande gioia questo racconto e a ringraziarla per quello che ha fatto per me. 
Divina Imperatrix Animas, una Donna splendida, a cui spero di dedicare la mia esistenza. 

Umilmente, con il suo consenso, mi inchino.

mercoledì 21 aprile 2021

Cash Meet da infarto.

Un pomeriggio tiepido, primaverile, la Divina fa capire che prima arrivo e meglio è, ma deve finire di pranzare, aspetto oltre 30 minuti col cuore in gola, il cuore che batte
Arriva con passo imperioso fasciata in un paio di jeans aderenti, scarpe senza calze, sguardo fiero, ha voluto ci vedessimo di fronte una banca, e ovviamente così è stato, incrocio il suo sguardo non mi sara concesso praticamente mai, pretende capo chino, tiene la mano dritta, devo mettermi in ginocchio e baciarla, in centro ore 14,entriamo al bancomat, prima del prelievo pretende di vedermi ancora in ginocchio, poi prelevo e quando sto per consegnare, non accetta, devo consegnare in ginocchio, mi prostro difronte le gambe meravigliose potenti, se le immaginate stupende, sbagliate, sono di più
Capo chino consegno, fiera prende nelle sue meravigliose mani, mi ordina di alzarmi, aveva voglia di andare al parco.
Le apro sportello, si accomoda imperiosa, mi ordina di tenere lo sguardo basso, e va sulle sue incredibili gambe
Le muove lentamente, fiera e intelligentissima sospira, è la prima volta che ti metti in ginocchio vero?
Rispondo la verità,
Si
Ti abituerò con me è cosi
È una tortura il tratto, continua a muovere le gambe lentamente, facendomi scendere tutti i gradini della dignità, quelle gambe sono l'estasi il potere la demolizione psichica e la Dea lo sa bene
Arriviamo al parco, le apro lo sportello auto scende imperiosa
Si dirige verso una panchina si accomoda, io mi siedo, ma subito mi ordina di non farlo, di stare in ginocchio, testa bassa, al  parco davanti a tutti
I suoi piedi le sue gambe a pochi centimetri, è indecisa se farmeli baciare, non posso far niente,restare a terra e obbedire...
Poi si alza imperiosa, sempre al parco, mi ordina di baciargli I piedi, li in pubblico, primo uno, poi muove lentamente l'altra meravigliosa gamba e mi fa baciare l'altro, stavo per svenire dal desiderio, poi ha sete ha voglia di una coca cola, apro portiera andiamo al bar, lei ordina, aspetta in auto, corro come un burattino, i suoi movimenti sono lenti mirati a  celebrare la sua avvenenza, consegno la coca, beve quella che le va, il resto sul parcheggio pubblico me la sputa sempre dopo essermi messo in ginocchio
Chiede di essere portata alla sua macchina, il tratto è intenso il mio sguardo sulle sue gambe, mi ordina di togliere la polvere dai suoi jeans, mi regala un emozione immensa, poi continua a muovere le gambe lentamente, sussurrando, devi fare sempre tutto quello che voglio, rispondo si, si è poi si
Arrivati le apro sportello scende dall'auto e devo mettermi ancora in ginocchio, baciare la sua mano e ringraziare, quelle gambe a pochi centimetri, che non ho il permesso di sfiorare
Va via, Imperiosa e fiera, sapendo di avermi distrutto, di avermi ridotto a uomo che supplicherà che possa avvenire ancora, perché quei soldi nelle sue mani erano meravigliosi
E per quelle gambe sa che si deve fare tutto.




** Il coglione poi si è scusato per avermi fatto perdere la pazienza con un paio di omaggi simili. Nessuno deve permettersi di farmi incazzare e passarla liscia. 

venerdì 9 aprile 2021

Nuove foto

💎 Il mondo sarebbe un posto di merda senza le donne. La donna è poesia. La donna è amore. La donna è vita. Ringraziale, coglione! 🌹
Adesso piedi 👣

Piedi velati da calze nere.
Nudi e crudi. 
Piedi sporchi da pulire con lingua e denti.


In compagnia della mia amica, Dea Luxurya. 
Piante dolci, dopo aver schiacciato l'uovo di pasqua.
Quanti amanti dei calzini sporchi e puzzolenti?? 
Tacchi eleganti.
Annusa schiavo!!!

martedì 6 aprile 2021

Assaggio di frusta

Ho incontrato Miss Imperatrix  tempo fa vicino a Cremona
dopo accordi telefonici ,mi apre la porta e subito rimango folgorato dalla Sua imponenza giunonica  da Suo sguardo magnetico e taglenete dal quale traspare un sottile sadismo .
Mi accoglie con minigonna e tacchi .
Mi prostro ai Suoi piedi in segno di istantanea voglia di essere sottomesso.
Mi prende per i capelli ,  mi guarda dritto negli occhi , e mentre sono in ginocchio mi ordina di aprire la bocca, mi sputa e mi molla uno schiaffo
Dicendomi che ora vuole sottomettermi e farmi Suo schiavo.
Mi ordina di spogliarmi completamente in  segno di abbandono completo alla Sua volontà. 
Mi spoglio rapidamente mentre ricevo qualche frustata.

Si siede sul divano ed io sempre in ginocchio
Mi osserva sempre con il Suo sguardo magnetico e mi ordina di togliergli le scarpe ed adorare i Suoi piedi, obbedisco stimolato da qualche sberla e dal qualche sputo in faccia.
Dopo  mi ordina di alzarmi, mi fa mettere contro il muro ed inizia a frustarmi , accompagnando i colpi con voce imperiosa e determinata
Quindi mi fa mettere a quattro zampe e mi pone il tacco sulla mia schiena come simbolo di appartenenza e sottomissione ..

Mi ordina di rivestirmi e dopo essermi nuovamente prostrato a baciarLe la punta delle scarpe , mi congeda.

Bella esperienza , sono tornato un altro paio di volte , poi ho perso le tracce. 

giovedì 1 aprile 2021

Che Puzza di piedi!

Buongiorno , ho incontrato Miss Imperatrix 2 anni fa, una donna molto sensuale e allo stesso tempo intrigante. Ci eravamo messi d'accordo per una sessione di adorazione piedini , tutto accordato e tutto ok . Son arrivato davanti alla porta , suonato il campanello  e mi ha accolto una donna , veramente stupenda , con un fascino senza fine.  Mi ha fatto entrare e dopo 2 chiacchiere mi ha messo in ginocchio davanti a lei e mi ha ordinato subito di toglierli le scarpe. Io da bravo slave e leccapiedi ho obbedito senza dire ah . Le ho tolto le scarpe e ho subito assaporato quel delizioso profumo di piedini , che era da tempo che non Lo sentivo. 
Calzini neri , belli sudati, stupendi più che altro , son impazzito dalla felicità. Ero come un bambino davanti a un negozio di dolci. Al che non ho resistito e ho dovuto mettere il naso in mezzo a quei deliziosi piedini , belli odorosi , pianta larga e se non ricordo numero 40 41 . Ho tirato un sacco di sniffate a pieni polmoni.Ero davvero felice di sniffare un profumo così buono da quei calzini irresistibili, dopo un bel 15 minuti , ho dovuto togliere quei stupendi calzini , e liberate tutte le fragranze del piedino sudato . Non ho resistito e ho iniziato a leccarli x bene , giuro che ero l'uomo più felice del mondo . Tanto che leccando x bene , la dea mi aveva confessato che era appena uscita dalla palestra.  E questa è stata la cosa più bella , mancava davvero poco che mi venivo nelle mutande. Che dire un'ora di sessione con la dea non è abbastanza , ci vorrebbe una vita di devozione , ogni giorno sottostare a quei piedini stupendi sarebbe la cosa migliore che ci sia, ringrazio molto Miss Imperatrix per quella sessione indimenticabile. E spero di potere adorare presto quei piedini stupendi il prima possibile, grazie Miss , il suo leccapiedi R.

giovedì 25 marzo 2021

Slow Drain

Lo conosco da qualche giorno, ma vedo già che è uno sfigato a cui viene il durello nell'omaggiare... O per meglio dire, nel venir FOTTUTO lentamente, sapendo che i suoi soldi e quelli di sua moglie finiscono nelle mie tasche. 
Pochi soldini alla volta, che volano dai suoi conti per entrare nei miei... Partiamo con l'iscrizione ad Onlyfans, già lì il coglione si dimostra tale quando acquista più di un video in chat. Se lo dice anche da solo. 
Il suo sogno era servire LA Regina Rumena, ed ora che finalmente l'ho degnato delle mie attenzioni, dopo anni che seguiva i miei racconti qui sul blog, si vuole impegnare al massimo per non deludermi. 
Ha addirittura chiuso con la Miss che stava servendo per venire da me. Anni e anni di blog, anni e anni di sogni e desiderio di servirmi, ora si erano finalmente avverati. 
Mi dice che adora tutto di me:
"Piedi, mani, seno, collant, pipì, sputi, ascelle, gigante, (volendo 💩  leggero), intimo usato, assorbenti, intimo usato, 😍😍😍"
Quale miglior modo per farlo impazzire, che mandandogli più volte in Chat gli stessi contenuti invogliandolo ad omaggiare... 10+10+10+10+10+10+10+10 e così via, finché non gli rimane più nulla sulla carta.
Ma lui non vuole lasciarmi così, e mi dice che vuole continuare ad omaggiare, ha trovato una carta carburante ed inizia lentamente anche la spremuta di quella.
Non ho alcuna pietà e mentre chattiamo, a sorpresa arriva l'ordine 'paga coglione sfigato!!'. Non batte ciglio e poco per volta svuota la sua carta per riempire la mia. Finiscono i soldi, ma non si arrende al triste destino, mi chiede se può ricaricarmi il cel. Bene, gli do anche quello... Ma Iliad non è presente in tutti i siti, quindi ancora eccitato mi prega di accettare dei buoni amazon in cambio della ricarica cel. Potrei mai rifiutare una supplica simile?? 
Ovviamente no, quindi gli invio per la sesta volta in chat il video di 0.3 secondi delle mie fantastiche tettone che quasi esplodono dentro quel mini reggiseno leopardato, e gli ordino di farsi perdonare per la mancata ricarica.
Non devo nemmeno aspettare un minuto che arriva subito il codice, lo copio e lo incollo nel conto amazon...
Che dire, ha saputo farsi perdonare per il disguido con Iliad. 💸😎
E pensare che era tornato su onlyfans solo per acquistare il video da 10$ inviato in chat. Povero sfigato, non ha capito in che trappola sarebbe caduto da lì a poco. Video da 10$, raccolta fondi sotto un altro video in home omaggiato di 35$, poi vari omaggi paypal da 10€ di cui ho perso anche il conto... Le mail di notifica erano talmente tante che ho dovuto silenziarle.
Finiti i soldini sulle carte, siam passati ad amazon con ottimi risultati.
La spremuta lenta è andata avanti fino all'una e mezza circa, quando ha finito tutti i soldi. L'ho congedato come un calzino usato e buttato via. Gli sfigati servono a questo, no?? Usare, abusare e buttare via. 
Domani deve installare verse, così lo spolpo proprio per benino... 💸💸💸

domenica 14 marzo 2021

Rincontri piacevoli

R. è uno di quei feticisti strafissati con la puzza dei piedi. Lo conosco da un po', abbiamo fatto qualche sessione e siamo persino andati ad una festa bdsm insieme, quindi ormai mi fido di lui. Ecco perché decido di accettare il suo invito, quando salgo a Cremona per un colloquio di lavoro. Mi dice che deve impostare la sveglia per le 11 perché poche ore prima aveva staccato dal turno di notte. Talmente tanta è la voglia di rivedermi (più i miei piedi, vista la sua fissa) che dorme un paio di ore ed è già pronto ad accogliermi in casa sua. Abita finalmente solo e può fare quel che gli pare, persino invitare la sua amica 'piedosa'. Non ho ancora mangiato, quindi gli ordino di prepararmi qualcosa. Si mette all'opera e mi stupisce con una pasta al sugo davvero buona. Io son soddisfatta, ma lui freme dentro, vedo come mi mangia con gli occhi! 
Non vede l'ora di adorarmi i piedi. Per l'occasione ho messo su le mie scarpe da ginnastica strausate quindi belle odorose. Come non accontentare quel faccino così paraculo?
Mi dice di andare a sdraiarmi sul letto, che sicuramente sarei stata più comoda... Furbacchione!! 😂😏 Tengo ancora su le scarpe, e lui si sdraia subito ai miei piedi, implorando di poterle togliere. Lo faccio penare un po', la cosa mi diverte da morire, gli muovo i piedi sotto al naso e gli chiedo ironicamente se riesce a sentire l'odore già così. Fa un po' fatica, ma dice di riuscire a percepire un odore fantastico... È già in estasi mistica, sempre più euforico mi chiede di potermi togliere le scarpe, per annusare a pieni polmoni quelle meraviglie numero 41 a pianta larga. Dopo qualche altro minuto di tortura infinita, gli concedo finalmente l'onore di poterli togliere. Non se lo fa ripetere due volte ed esegue, meglio di un cagnolino ammaestrato. 
Guardo la scena divertita, gustandomi ogni momento. Toglie la prima scarpa e sembra imbambolato, completamente risucchiato da quell'odore inebriante...toglie anche la seconda e mi sembra di rivivere un dejavú, è sempre più imbambolato ed estasiato da quel profumo paradisiaco. Gli ordino di appoggiare subito il naso, in modo da riempire i polmoni del MIO ODORE. Detto fatto ✅ un nanosecondo ed è già col naso sulle piante dei piedi. Lo sento godere, inizia persino a fare dei versi di piacere, sembra un verme strisciante su quel materasso.
Non contenta prendo la scarpa da terra e gliela metto sotto il naso, premendola forte con il piede, quasi a ficcargli la faccia dentro. So che gli piace, adora sentire il mio potere su di lui, essere nelle mie mani... In questo caso sotto i miei piedi. Pian piano avvicino l'altro piede al suo inutile cazzetto... Comincio intanto ad appoggiarlo su (lui rimane vestito per tutta la durata) premendo sempre più forte, sento che da sotto la scarpa inizia ad ansimare, soffre ma è una dolce sofferenza per lui. Continuo a far pressione, finché non mi decido ed a sorpresa glielo schiaccio di prepotenza; R. d'istinto prova ad alzarsi, ma io lo tengo ancora giù, con la faccia all'interno della scarpa. Continuo quindi a dare botte, sempre più forti, lui prova a divincolarsi, ma non ce la fa, è troppo mingherlino e rincoglionito dall'odore  ed io sono troppo possente e stronza per dargli tregua. Per fargli passare un po' la sofferenza, gli ordino di togliermi i calzini ed iniziare a prendersi cura della pianta del piede; togliere quindi le pellicine morte, leccando poi strofinando con i denti per bene il tallone soprattutto e tra le dita. Esegue in maniera maestosa tutto, non si ferma un attimo, ma nemmeno io ho finito con lui, quindi gli dico di abbassare i pantaloni della tuta e di rimanere in mutande in modo da sentire meglio i colpi al suo minuscolo ed inutile pisello. 
Lui lecca e mi fa tornare i piedi morbidi, mentre io continuo a dar colpi veloci e crudeli contro il suo cazzetto in tiro... Ora più veloci, ora più lenti, ora lo schiaccio, ora lo colpisco... Riprendo il tutto con il cellulare, la scena mi diverte troppo. Qualche video lo carico su fb, mentre altri li tengo per me in galleria. 
Sul profilo iniziano a piovere like e commenti, molti anche di invidia nei suoi confronti e la cosa mi piace da morire. Perché stuzzicare solo lui, quando posso stuzzicare anche i miei seguaci? HAHAHAHAHAH
Sono multitasking, con un piede gli tappo la bocca, con l'altro gli massacro il cazzetto e con le mani seguo i commenti sul profilo e rispondo a mia volta. 

Tra qualche decina di minuti devo andare, a malincuore, perché mi sto proprio divertendo da morire... Quindi gli concedo di farsi una seghina e venire...
Ma:
- non può tirar fuori il cazzetto quindi deve farsela nelle mutande, 
- non può venire senza il mio consenso, 
Dulcis in fundo non deve godere appieno di questa cosa, quindi deve avvisarmi quando sta per venire, che ho in mente io come fargliela penare... 
Mette la mano nelle mutande ed inizia a segarsi velocemente, ma non mi basta, deve andare ancora più veloce!!! 
"E MUOVI QUELLA MANO, CHE TRA QUALCHE MINUTO ME NE VADO E TI LASCIO QUI COSÌ" 
I 'no la prego' abbondano, ma nel giro di qualche decina di secondi gli sento dire la magica frase 'ecco, STO PER VENIRE'...
Non finisce nemmeno la frase, sento la voce diventare strana quindi faccio scendere giù il piede di peso, e lo COLPISCO proprio sulle palline semipiene, mentre sta venendo. 
Le mutande gli si sporcano di sperma viscido e biancastro, lui è dolorante ed accartocciato su se stesso... 
Con un colpo simile, penso proprio sia rimasto senza fiato. E invece no, ha ancora fiato per dirmi 'la ringrazio, è stato stupendo'. 
Scoppio in una risata fragorosa, penso mi abbiano sentito anche i vicini, ma davvero non me lo aspettavo. R. è sempre pieno di sorprese e non vedo l'ora di rivederlo e passare altri tempo insieme. Il tempo è passato davvero troppo in fretta, si vede che mi son divertita da morire. L'esperienza è sicuramente da rifare ancora e ancora e ancora, finché non rimarrà senza palline. HAHAHAHAHAHAHAHAHA

Auto Sega

Era già da un po' che mi scriveva, senza ricevere alcuna risposta da me, se non un 👍
Questi giorni mi è tornata la voglia di avere sotto i piedi qualcuno da umiliare, maltrattare, inebriare con l'odore dei miei 41 a pianta larga. Ho anche ripreso a rispondere ai messaggi e  lui, vedendo i nuovi post, le nuove foto mi ha riscritto, con la speranza di venir preso in considerazione da me. Non è schiavo, ma un "semplice" feticista, molto amante degli odori forti e dei calzini. Avevo già in mente di mettere le mie scarpe da ginnastica belle consumate, in modo da far prendere un buon odore ai piedi. Abbiamo chiacchierato per qualche giorno in maniera molto soft, parlando del più e del meno, mi ha persino mandato foto e video della sua vita di tutti i giorni. Cosa che ho davvero apprezzato. Qualche giorno prima vado a Cremona per un colloquio, e ne approfitto per vedere una vecchia conoscenza 'piedosa' e passare qualche ora in sua compagnia, ma questo lo racconterò un'altra volta. Posto video e foto del mio divertimento, e lui tutto eccitato mi scrive che vorrebbe avere lo stesso trattamento, poi è proprio di Cremona.
Hummm, non lo conosco, va bene che mi ha scritto con il profilo reale e tutto, ma non mi fido ancora a tal punto da andare a casa sua e fare una sessione. Gli dico che per adesso non ho una location, ma insiste per vedermi, dice di accontentarsi anche di stare in macchina ed annusarmi i piedi. La cosa mi fa sorridere ed accetto la proposta...
Era un po' che non facevo sessioni all'aperto. Prima ci accordiamo per le 14 come orario, poi però dice di volermi conoscere meglio, e mi chiede di pranzare insieme. Visto che l'unico asporto disponibile era il kebab, optiamo per quello. 
Arriva il giorno, gli do appuntamento nel parcheggio del Lidl ed andiamo a prendere questi kebab da mangiare su una panchina al parco. Mentre mangiamo parliamo del più e del meno, noto che è un po' su di giri... Chissà come mai ahahahah
Finito il pranzo ci rimettiamo in macchina ed andiamo alla ricerca di un posto tranquillo dove mettere in atto questa sua fantasia. Troviamo un parcheggio che inizialmente sembra vuoto, poi però notiamo che inizia a riempirsi di macchina, è tutto un viavai, ma rimaniamo comunque lì. Mi giro sul sedile e metto le mie gambe sulle sue, iniziando a stuzzicarlo un po'. Ho ancora su le scarpe, gli dico di sfilarmele ed iniziare a massaggiarmi i piedi, avvolti da un paio di calzini grigi corti. Dice di sentire il calore dei piedi con le mani, sono sudati e puzzano (ops che dispiacere) e la cosa lo eccita da morire, al punto da slacciarsi i jeans ed iniziare a toccarsi le mutande. È in quel momento che accanto a noi parcheggia un suv, dal quale scende una signora anziana, che va verso gli appartamenti. Noto che in macchina è rimasto il guidatore, troppo preso dal cellulare per guardare cosa succede nella vettura accanto alla sua. Meglio così, A. tira fuori il cazzo ed inizia a menarselo su e giù, con un piede appoggiato sulle palle ed uno in faccia. L'eccitazione è talmente tanta che lo vedo persino leccare i calzini, non ha il permesso di sfilarli e baciare direttamente i piedi. Questa cosa mi fa venire da ridere, è una scena divertente ed al tempo stesso eccitante... Resa ancor più eccitante dal fatto che accanto alla nostra auto c'è una persona che può girar la testa in qualunque momento e vedere la scena. Strano però che con il finestrino abbassato e le mie risatine compiaciute miste ai comandi del su&giù non si sia voltato un secondo... Questa tecnologia non prende solo i giovani, ma anche i vecchi a quanto pare. Beh, buon per noi, ci godiamo il momento senza alcun reale pericolo. La vecchietta però poteva sempre fare ritorno e bisognava sbrigarsi. Quindi piede sulla faccia, piede sul cazzo in erezione ed in una manciata di minuti ordino ad A. di sborrarsi sulla mano. Esplode così in una sborrata copiosa, ha mano e cazzo tutto imbrattato di bianco, non posso non ridere. Nemmeno dopo questa risata il tipo s'è voltato; inizio a pensare sia anche sordo. Tolgo un paio di fazzoletti dalla borsa, li do ad A. e gli dico di andare a fare un giro al centro commerciale per prendere un caffè e fare altre due chiacchiere. La sessione è passata in fretta ed io mi sono proprio divertita. Quel senso di paura mista all'eccitazione di essere visti da un momento all'altro, dalle persone che passavano in macchina o dal tipo del suv, beh è stato davvero il top della giornata. Non sarà un'esperienza che dimenticherò facilmente. Sicuramente da rifare. 

lunedì 8 marzo 2021

Rossanna Imperatrix Animarum

Ricordo che era l’estate di qualche anno fa e ricordo che era uno di quei momenti ricorrenti in cui – senza obbedire ad una Musa fissa – mi trovavo destabilizzato da una pluralità di dominanti infatuazioni: Imperatrix Animas era, in quel momento, la più importante ma, soprattutto, era la più misteriosa.

Ho sempre disprezzato l’egoismo della mia natura sottomessa, così facilmente portato a degradare le Donne ad icone, sicché non era tanto la suggestione del nome latino (e quell’incoerente accusativo al posto del genitivo) che mi aveva spinto al contatto, né immaginavo ebbrezza nelle sue origini rumene e nelle caratteristiche di avida crudeltà che (con spocchia un po’ razzista) siamo soliti attribuire agli europei dell’Est. Nemmeno, infine, era stata la, pur innegabile, bellezza delle sue immagini a far sì che io – generalmente attratto da corpi più tozzi - la cercassi: almeno non l’elegante aspetto della persona, anche se i dettagli di Rossanna, occhi, mani e piedi di incantatrice, certo avevano gettato la loro malia.

La verità è che la mia tendenza alla sottomissione, prevalentemente ‘mentale’, è sempre stata innescata dalle caratteristiche di personalità più che da quelle fisiche e la straordinaria consapevolezza di Imperatrix Animas, il suo poco empatico gusto nell’esercitare il potere e nell’esercitarlo come lei voleva, senza ipocrite domande di “Cosa ti piace?”, mi aveva reso impellente e necessario conoscerla.

Non c’è mai solo il nostro ‘essere sub’ in questo: in realtà ci portiamo sempre dietro, anche nell’esercitare ogni infima pulsione, tutto ciò che siamo, sicché c’era – assieme all’impulso dello schiavo, quello del curioso. Ho sempre ‘studiato’ le Padrone: un po’ per interna sfida, un po’ per spirito di autotutela (“se la valuto, significa che riesco ancora ad esercitare il mio senso critico”), un po’ infine perché ho sempre immaginato che possedere un’indole dominante non sia poi molto più comodo che averne una sottomessa. Del resto – e questo non poteva che costituire un ulteriore stimolo – anche nella preventiva comunicazione verbale, ovvero in quei lunghi e ripetuti scambi di messaggi con cui sono solito previamente ‘valutare’ la mia interlocutrice, Rossanna si era dimostrata intelligente, ben ‘corazzata’ ed assolutamente diretta. La soluzione era una sola: dovevo trovarmi di fronte a quegli occhi e capire.

L’occasione per farlo era stato (oggi so che si chiama così, ma all’epoca mi parve solo un capriccio di Imperatrix) un ‘cash point meet’ nel luogo più improbabile al mondo dove un evento del genere possa accadere: un’osteria di paese nel mezzo della pigra campagna cremonese. Ero arrivato presto e avevo sbirciato, dall’esterno, la sala con il bancone di mescita d’acciaio e qualche spartano tavolino con gli anziani che giocavano a carte. In attesa dell’incontro (c’è sempre un po’ di emozione) avevo percorso a piedi la via principale (praticamente l’unica) del villaggio, senza abbandonare con l’occhio l’entrata dell’osteria.

Non passava quasi nessuno, non era stato quindi difficile allertarmi al rombo sordo di un T-Max, rigorosamente nero, nella cui passeggera immediatamente individuai – pur non avendone mai davvero vista la persona, colei per cui ero venuto. Lo scooter era ripartito e Rossanna era esattamente come nella chat: regalmente incurante e sicura.

Immaginai, prima di entrare un minuto dopo di lei (come mi aveva istruito per sms), lo sguardo degli avventori che si voltavano all’ingresso di quella ragazza con la chioma fulva, la gonna corta e le lunghe gambe fasciate in calzettoni a righe e immaginai anche che tutto questo aveva fatto effetto agli altri, non a lei. Non c’era nessuna provocazione: c’era solo Imperatrix e la sua autorevolezza.

Al mio ingresso l’avevo trovata seduta ad un tavolino, neanche troppo in disparte: non avevo dovuto presentarmi prima che, con un cenno, mi mandasse a prenderle l’ordinazione. Mi ero poi seduto cercando, come al solito, di mascherare l’imbarazzo con simulata ironia.

Di solito funziona: qualcuna serba, dentro sé, un po’ di ‘riguardo clientelare’ e in fondo apprezza l’uomo istruito che non si rende subito zerbino. Lei si era mostrata semplicemente autoritaria e poco avvezza alle ciance e questa credo sia la caratteristica che è rimasta più impressa a me, che sono naturalmente verboso (anche per autodifesa).

Non c’era niente nel suo abbigliamento semplice che suggerisse una dominatrice, ma dominava. Non c’era nessuna spiegazione del perché lo facesse: c’era solo quello sguardo che glielo permetteva come naturale. Non c’erano discorsi e non c’erano insulti gratuiti: solo pochi comandi a bassa voce cui capivo non avrei potuto disobbedire. C’era forse un po’ di gioco e di esperimento in alcune piccole umiliazioni (farmi succhiare la caramella alla menta che si era estratta di bocca, farmi finire il suo bicchiere di odiosissima coca cola …) ma niente di teatrale: solo l’esercizio di una naturale superiorità. Avevo lasciato sul tavolo la somma che Rossanna mi aveva richiesto ed ero uscito: l’incontro non era durato più di una ventina di minuti ma ero comunque frastornato.

Avevo capito che non era di quelle cui interessa il numero e che il mio piccolo dono non mi avrebbe assicurato alcuna prerogativa in una sua eventuale scelta: di fatto Rossanna non mi chiamo più e non ebbi ulteriori occasioni di incontro, pur continuando a seguirla, più o meno saltuariamente a seconda delle rispettive vicende che non interessa qui ricordare.

Le persone seguono orbite diverse che a volte si riavvicinano e mi è capitato recentemente di trovare sul web una immagine di Imperatrix e ricordarmela: ricordarmi l’aspetto, il tono, il modo di esprimersi, la volontà e l’intelligenza. Ne ho scoperto anche l’ironia e – caratteristica non comune, ma già sospettata ai tempi del nostro incontro – la sottile capacità logica. 

Può essere che, se quel giorno avesse optato per un paio di sandali anziché indossare delle comunissime hogan non sarei oggi in grado di descriverla tanto accuratamente, ma non mi dispiace che l’abbia fatto (anzi credo l’abbia fatto proprio per quello): quelli come me sono facili a smarrire, adorando la rotondità di un tallone, la differenza fra una semplice seduttrice e una vera Regina.